Inflazione in calo ma prezzi alle stelle: i dati Istat di agosto

di Alessandra Gualtieri

1 Settembre 2023 11:12

Inflazione in frenata ad agosto 2023 ma pur sempre a +9,8% su base annua e a + 9,6% i prezzi del carrello della spesa: dati preliminari e analisi Istat.

Secondo i dati preliminari di agosto 2023 diffusi dall’Istat, l’inflazione mostra una crescita dello 0,4% mensile e del 5,5% annuale. Si evidenzia dunque  un calo rispetto al +5,9% del mese precedente, che tuttavia non sembra riflettersi sui prezzi al consumo.

La crescita annuale dell’inflazione rimane su livelli alti (+9,8%) così come quella dei prezzi del “carrello della spesa” al +9,6%.

Vediamo i dettagli.

Inflazione di Fondo

L’inflazione di fondo, ovvero al netto degli energetici e degli alimentari freschi, continua a rallentare, passando dal +5,2% al +4,8%, così come quella escludendo solo i beni energetici (dal +5,5% a +5,1%).

IPCA e NIC

L’indice IPCA aumenta dello 0,2% mensile e del 5,5% annuale (in rallentamento dal +6,3% di luglio). La diminuzione dell’IPCA, rispetto al NIC, è dovuta ai saldi estivi.

Inflazione acquisita 2023

I primi dati di agosto indicano che l’inflazione e la sua componente di fondo continuano a rallentare.

L’inflazione acquisita per il 2023 viene stimata al +5,7% per l’indice generale e al +5,2% per la componente di fondo.

Variazioni prezzi per settore: chi sale e chi scende

La decelerazione del tasso di crescita dell’inflazione si attribuisce principalmente al rallentamento dei prezzi di diversi settori. In particolare quella dei Beni energetici, ma riflette anche le variazioni favorevoli nei prezzi di alcuni servizi e nel ritmo di crescita dei prezzi alimentari.

Il tasso di crescita annuale dei prezzi dei beni diminuisce (dal +7,0% al +6,4%), così come quello dei servizi (dal +4,1% al +3,6%), riducendo il differenziale inflazionistico tra il settore dei servizi e quello dei beni a -2,8 punti percentuali.

I Beni energetici non regolamentati calano dal +7,0% al +5,7%, i Servizi per ricreativi, culturali e cura della persona dal +6,6% al +5,9%, gli Alimentari non lavorati dal +10,4% al +9,2%, i Servizi per trasporti dal +2,4% al +1,2%, e i Beni durevoli dal +5,4% al +4,6%. La diminuzione degli Alimentari lavorati è meno evidente, passando dal +10,5% al +10,1%.

I Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, mostrano un ulteriore rallentamento (dal +10,2% al +9,6%), mentre i prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano (dal +5,5% al +7,0%).

Queste variazioni sono parzialmente bilanciate da un lieve incremento dei prezzi dei Servizi per l’abitazione (dal +3,6% al +4,0%) e da una riduzione della diminuzione degli Energetici regolamentati (dal -30,3% al -29,0%).