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Conti correnti: verifica fiscale per il pignoramento presso terzi

di Anna Fabi

25 Ottobre 2023 20:49

Una verifica della disponibilità sul conto per il pignoramento presso terzi: tra Riforma Fiscale e Manovra 2024, come potrebbe configurarsi la procedura.

Niente prelievo forzoso sui conti correnti ma una verifica della disponibilità sul conto nei casi di pignoramento presso terzi: lo prevedeva già la legge delega di riforma fiscale, con una misura che ora sembra trovare una sponda nella Manovra 2024.

L’obiettivo, chiarito a suo tempo dal Viceministro all’Economia, Maurizio Leo, è quello di evitare  «l’avvio di procedure di pignoramento che si rilevano poi infruttuose mantenendo, in ogni caso, tutte le forme di tutela previste a favore del debitore».

Fisco: accesso diretto sui conti correnti

Il primo riferimento è all’articolo 16 della legge delega che prevede che il governo possa «potenziare l’attività di riscossione coattiva dell’agente della riscossione». Secondo i chiarimenti di Leo:

è un meccanismo che discende dal codice di procedura civile e si rende applicabile anche alle altre ipotesi, non solo quando c’è di mezzo lo Stato.

Il pignoramento presso terzi viene  in pratica “svecchiato” con un procedimento informatico: la verifica della presenza o meno della liquidità necessaria sui conti correnti prima di procedere al pignoramento.

Come aveva già sottolineato Leo, la verifica dei conti è pensata nei casi in cui è previsto un pignoramento prezzo terzi, con applicazione automatica sulla fonte di reddito. La delega prevede infatti:

la razionalizzazione e l’automazione della procedura di pignoramento dei rapporti finanziari, anche mediante l’introduzione di meccanismi di cooperazione applicativa sin dalla fase della dichiarazione stragiudiziale del terzo.

Pignoramenti in Manovra 2024

Nel capitolo della Manovra 2024 dedicato alle misure di contrasto all’evasione fiscale, per la razionalizzazione delle procedure di compensazione dei crediti e del pignoramento dei rapporti finanziari, sembra ora comparire anche la tanto temuta misura.

Nella bozza del testo, il governo sembra dunque permettere all’Agenzia delle Entrate di accedere al conto corrente del contribuente che si trova in posizione debitoria, ma con il solo scopo di verificare la liquidità prima di intraprendere un’azione finalizzata al pignoramento presso terzi.

Controlli ex ante per prevenire debiti e cartelle

In generale, per evitare che si configurino situazioni debitorie difficilmente recuperabili, il Vice ministro aveva già ribadito a suo tempo l’intenzione (prevista dalla delega fiscale) di:

definire ex ante il rischio fiscale e concentrare maggiormente i controlli sui contribuenti effettivamente problematici.

Il progressivo superamento del ruolo previsto dalla delega fiscale «potrebbe realizzarsi estendendo l’avviso di accertamento esecutivo anche ad altre tipologie di entrate – ad esempio le entrate degli enti locali per le sanzioni amministrative del Codice della strada – che prevedono, già prima del ruolo e della cartella di pagamento, la notifica di un atto al debitore, come nel caso del verbale per le sanzioni del Codice della strada, indicandogli i termini per il pagamento o per presentare ricorso all’autorità giudiziaria».