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Mutui variabili in calo, crollano le domande: la mappa italiana

di Teresa Barone

17 Luglio 2023 10:40

Calano le richieste di mutui a tasso variabile, che scendono sotto il 2% del totale: i trend, la mappa regionale, i rincari, gli importi medi e le stime.

Negli ultimi mesi la concessione di mutui variabili è stata caratterizzata da un calo costante, tanto che, a livello nazionale, da gennaio 2022 a giugno 2023 solo il 14,5% dei nuovi mutuatari ha optato per questo tipo di finanziamento. Oggi sono meno del 2% del totale.

A giugno 2023, i mutui con tasso variabile richiesti sono stati meno del 10% del totale, mentre la percentuale del 2022 era pari al 33%, ed il trend prosegue in questa direzione.

Mutui variabili troppo costosi

A snocciolare queste cifre è Facile.it, sottolineando come l’erogazione di mutui a tasso variabile sia destinata a calare ulteriormente nel corso del 2023, come ha spiegato spiega Ivano Cresto, Managing Director prodotti di finanziamento della piattaforma.

i mutui variabili erogati nella prima parte del 2023, sono stati richiesti nel secondo semestre 2022, quando la BCE aveva appena iniziato ad aumentare i tassi. Oggi, la richiesta di variabili è ai minimi, inferiore al 2% del totale e l’effetto sugli erogati sarà molto evidente nei prossimi mesi.

L’attuale distribuzione in Italia

Osservando lo scenario regionale, l’aumento dei tassi di interesse sta pesando sulle tasche degli italiani che hanno sottoscritto un mutuo variabile, soprattutto in alcune regioni come il Friuli-Venezia Giulia, l’Abruzzo e l’Emilia-Romagna, seguite da Piemonte e Veneto.

Le aree del Paese dove la quota di mutui variabili sul totale è inferiore, invece, sono la Campania, il Lazio la Sardegna.

Negli ultimi 18 mesi, inoltre, l’importo medio di un mutuo a tasso variabile erogato è pari a poco più di 142mila euro, richiesto per l’acquisto di un immobile con valore pari mediamente a 192mila euro.

In base alle simulazioni su un finanziamento “tipo”, con un mutuo variabile sottoscritto a gennaio 2022, oggi si versa una rata di circa 816 euro, ossia il 60% in più rispetto alla rata iniziale di 514 euro, con un tasso (TAN) passato da 0,67%, a 4,83%.